Nocciola del rosso

Arca del Gusto
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La nocciola del rosso è una cultivar di origine locale coltivata prevalentemente in val Fontanabuona, in provincia di Genova.Gli alberi sono cespugliosi e poco polloniferi, scarsamente vigorosi e a rapido sviluppo. La chioma è espansa, le branche inclinate, la corteccia liscia grigio-marrone.Il peso medio delle nocciole in guscio e sgusciate è basso, la forma è rotonda e la resa alla sgusciatura intermedia. Il frutto ha guscio di spessore medio e buona pelabilità. La cultivar è commercializzata come frutto da guscio (nel cosiddetto ‘misto Chiavari’), ma anche sgusciata, in granella e pasta. Viene utilizzata per la preparazione del croccante. La corilicoltura in provincia di Genova vanta antiche tradizioni ed è presente soprattutto nelle valli Sturla, Fontanabuona, Graveglia e relative diramazioni, occupando ampi versanti spesso sistemati a terrazzi con fasce anche di modestissime dimensioni di forte impatto paesaggistico. Da tempo questa coltivazione evidenzia una lenta, ma continua diminuzione delle quantità di prodotto raccolto. Ciò soprattutto per questioni strutturali aziendali (eccessivo frazionamento delle proprietà, scarso o nullo ricambio generazionale) e per la scarsa remunerazione delle produzioni. La coltivazione del nocciolo nell’entroterra chiavarese, rappresenta una delle colture tipiche della zona, assieme a quella del castagno, ed è praticata almeno dal Tardo Medioevo. La prima testimonianza scritta delle coltivazione del nocciolo nella zona è costituita infatti da una serie di atti notarili appartenenti al fondo archivistico notarile di Chiavari, compresi fra la prima metà e la fine del XV secolo. L’importanza della produzione di nocciole per l’economia del Chiavarese è ben documentata anche da alcune fonti ottocentesche. Un opuscolo del 1853 si sofferma sulla coltivazione del nocciolo ‘che forma la prosperità del Comune di Mezzanego e, in parte, di San Colombano’, giungendo ad affermare che ‘non vi è forse nella Provincia coltura più utile e proficua di questa’. Intorno agli anni ’50 del secolo scorso, nell’area dell’entroterra chiavarese il nocciolo aveva in parte sostituito il castagno, coltura questa ultima drasticamente ridotta nella produttività per l’insorgere di fitopatologie quali il cancro colorato e il mal dell’inchiostro.

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Territorio

NazioneItalia
Regione

Liguria

Altre informazioni

Categorie

Frutta fresca, secca e derivati