Radice di ninfea blu

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Radice di ninfea blu

La Nymphaea nouchali è comunemente conosciuta come ninfea blu e ha diversi nomi nella cultura indiana e dello Sri Lanka. È spesso indicata come “loto blu dell’India”, sebbene non sia un loto ma una ninfea della varietà Caerulea.

La ninfea blu è una pianta erbacea perenne d’acqua dolce. Per secoli è stata coltivata nel sud-est asiatico – Borneo, Filippine, Sri Lanka, Myanmar, Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Nepal, Cambogia, Malesia, Laos, Thailandia, Vietnam, Nuova Guinea, Indocina, ma anche Cina, Taiwan e Indonesia – soprattutto intorno ai templi, come pianta ornamentale. É il fiore nazionale del Bangladesh e dello Sri Lanka.

Cresce sul fondo degli stagni o dei laghi, producendo una rosetta di foglie che galleggiano sulla superficie dell’acqua. Le radici e gli steli sono sommersi, così come parte delle foglie. Le foglie sommerse sono di colore verde pallido, rosate nella pagina inferiore. Le foglie galleggianti sono rotonde e verdi; idrorepellenti, di solito hanno la pagina inferiore più scura. Hanno bordi ondulati e crenati, con aspetto merlato. La loro dimensione è di circa 20-23 cm.

A fioritura diurna, il fiore è di colore blu violetto con bordi rossastri; ha quattro o cinque sepali lanceolati e 13-15 petali che hanno un aspetto angolare, facendo sembrare il fiore a forma di stella. Il calice a coppa ha un diametro di 11-14 cm.

Il suo fiore è menzionato nelle opere letterarie sanscrite Pali e Sinhala con i nomi di kuvalaya, indhīwara, niluppala, nilothpala e nilupul dove è considerato un simbolo di virtù, disciplina e purezza. La tradizione buddista nello Sri Lanka sostiene che questo fiore era uno dei 108 segni di buon auspicio trovati nell’impronta del principe Siddharta. Si dice che quando Buddha morì, i fiori di Nymphaea nouchali sbocciarono ovunque avesse camminato durante la sua vita.

In Sri Lanka, la ninfea blu cresce negli stagni dei bufali e nelle zone umide naturali. Anticamente era utilizzata come medicina, ma il suo prezzo era molto alto. Negli anni ’40 alcuni abitanti dei villaggi iniziarono quindi a coltivare le ninfee nelle risaie lasciate incolte durante la stagione dei monsoni (nella stagione chiamata yala) e il suo prezzo scese. La raccolta nei villaggi rurali avviene al mattino, utilizzando barche di legno.

Tradizionalmente si consuma la radice bollita e nel curry. Anche il suo tubero è commestibile e durante la stagione secca è costituito quasi interamente da amido. Si consuma crudo, bollito o arrostito. In Sri Lanka, i rizomi amidacei sono anche trasformati in farina per il pane. Molto comune è il succo di radice di loto per fermare le emorragie interne o per chi soffre di anemia. Inoltre è considerata una pianta medicinale nella medicina ayurvedica, dove è definita con il nome di “ambal”. I fiori sono usati per le offerte religiose.

La Nymphaea nouchali ha un grande valore culturale e storico ed è protagonista delle feste tradizionali dello Sri Lanka.

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Territorio

NazioneSri Lanka

Altre informazioni

Categorie

Ortaggi e conserve vegetali

Segnalato da:Chef Susantha Medagedara, Wild Coast Tented Lodge, Relais & Châteaux