Shelaqta (Konso), halako (Gamo)
La moringa è un albero tropicale, utilizzabile per diversi impieghi e resistente alla siccità. Tra le 13 specie note, la Moringa oleifera è particolarmente facile da riprodurre e presenta un accrescimento molto rapido. Gli svariati usi economici della Moringa oleifera, insieme alla facilità di propagazione, hanno attirato un crescente interesse da parte della comunità internazionale verso questa pianta, originaria dell’India e oggi diffusa nella maggior parte dei paesi tropicali (in Africa, Asia e America). Anche la Moringa stenopetala e altre specie presenti in Africa orientale e in Madagascar hanno grandi potenzialità, sebbene finora non siano state altrettanto studiate. La specie Moringa stenopetala si differenzia dalla Moringa oleifera per le foglie composte (dai 3,3 ai 6,5 cm) con apice più acuminato, i baccelli più grossi e ritorti quando i frutti sono freschi, i semi ellissoidali invece che sferici e color crema invece che marrone scuro. La Moringa stenopetala è endemica in Africa orientale: se ne trovano esemplari in Djibouti, Uganda, Sudan e soprattutto in Kenya settentrionale ed Etiopia meridionale, a Kaffa, Gamo-Gofa e Sidamo, tra 500 e 1600 m di altitudine, nell’area agro-climatica di Qolla. La pianta preferisce suoli sabbiosi ben drenati, e poiché resiste alla siccità la si trova in zone sia umide sia aride.Il territorio Konso (regione SNNP in Etiopia) è una delle aree principali di addomesticamento della M. stenopetala. Il popolo Konso utilizza in Etiopia diverse piante indigene, piantate per diversi scopi nelle fattorie e nei villaggi. Parti diverse degli alberi di moringa sono usate in Konso come cibo (sia per il l’alimentazione umana sia come foraggio), come materiale da costruzione, come combustibile e come riparo dal calore del sole per altre piante, per le persone e per il suolo agricolo, per le proprietà medicinali.Tuttavia, l’uso principale in questa regione è certamente legato al consumo delle foglie fresche. Nel territorio Konso, da generazioni la Moringa stenopetala è ampiamente coltivata tutto l’anno per le sue foglie commestibili. Un insediamento Konso si riconosce facilmente per la presenza di piante di moringa che coprono il villaggio e proteggono altre piante dai raggi violenti del sole. La diffusione della Moringa stenopetala al di fuori del territorio Konso è legata alle migrazioni del popolo Konso, che pianta immediatamente la moringa in qualsiasi luogo si trovi a vivere. È proprio piantando la moringa che i Konso si proteggono dai rischi della carestia, poiché sanno che fornirà loro vitamine e proteine a sufficienza, integrando la loro dieta altrimenti povera.Le foglie di moringa sono un ingrediente costante del piatto quotidiano dei Konso chiamato damaa (in lingua Afaa Konso, noto anche come kurkufaa in Amarico), e rappresentano un elemento fondamentale della loro dieta. Per i contadini, è impensabile cucinare senza usare le foglie di moringa. In periodi di siccità è possibile cucinare le foglie di moringa anche senza cereali. Le donne Konso tolgono le foglie dal fuoco e le lasciano raffreddare, per poi arrotolarle in palline dopo averne spremuto via il liquido. I Konso dicono: ‘Senza moringa, non c’è vita’. Possiamo ipotizzare che la cultura Konso, così come la conosciamo oggi, sia il risultato dell’addomesticamento di questa pianta. La pianta selvatica si trova nelle pianure che si estendono tra gli altipiani del territorio Konso e il confine con il Kenya, dove i pastori nomadi la conoscono come ottimo foraggio per i loro animali; le origini della cultura Konso si intrecciano con l’addomesticamento della moringa e con la sua introduzione negli altipiani, un tempo coperti da foreste. Oggi il territorio Konso è deforestato, ad accezione di alcune foreste rimaste perché protette dalle autorità religiose e tradizionali. La moringa si trova nei campi terrazzati ed è ben visibile grazie alla corteccia argentea e al fogliame verde chiaro e lucente. La sua presenza nei campi assolve a due funzioni: consolida il terrazzamento e getta ombra sulla coltura economicamente più importante degli altipiani, il caffè. L’associazione di queste due piante esiste solo nel territorio Konso ed è uno specifico segno culturale correlato al profondo legame che esiste tra i Konso e il loro ecosistema. I villaggi Konso, antichi insediamenti situati in cima a colline rocciose e circondati da muri in pietra, densamente popolati, si riconoscono anche per le tettoie in legno che li proteggono dal sole. In termini numerici, la pianta principale in tutti i villaggi è la moringa, che garantisce l’ombra, seguita dal caffè, la pianta che meglio si associa ad essa. Ogni famiglia possiede almeno quattro alberi di moringa con una buona produzione di foglie all’interno del villaggio e almeno dieci, in media, nei campi, per il consumo quotidiano della famiglia. L’eventuale produzione in eccesso è venduta alle famiglie che ne hanno bisogno. La vendita si svolge al mercato o in qualsiasi altro luogo adatto allo scambio.
Foto: © Marco del Comune & Oliver Migliore
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