Asal al ‘arz
L’“Asal al ‘arz”(miele di cedro) è un miele di melata prodotto nelle foreste di cedri del Libano, dove la vegetazione è composta principalmente dal Cedro del Libano (Cedrus Libani), che è anche il simbolo del paese, tant’è che lo si ritrova sulla bandiera nazionale.
In Libano vi sono molte foreste di cedri, la maggior parte delle quali costituisce area protetta; tuttavia non tutte possono essere utilizzate per la produzione di questo miele, dal momento che per isolare il miele di cedro – o qualsiasi altro miele derivato da un’unica pianta – è fondamentale che gli alveari siano collocati in un raggio di 4-6 chilometri rispetto alla singola pianta o al gruppo di piante. Questa condizione si verifica solo nella riserva di cedri Barouk nella regione del Shuf, e nelle riserve Tannourine e Bcharreh nel Libano del Nord.
In Libano, così come nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo orientale, l’apicoltura ha una storia antica, che comincia migliaia di anni fa; l’argilla degli alveari, infatti, presenta ancora residui di miele come quello trovato in siti archeologici fenici e romani. Inoltre, la medicina popolare utilizza il miele di cedro come unguento curativo, attribuendogli la proprietà di guarire le ferite.
La produzione di questo miele dipende dal rapporto simbiotico che si viene a creare tra tre tipi di insetti (che vivono nelle foreste di cedro): gli afidi, le formiche e le api. Il cedro non ha fiori, quindi le api non possono succhiarne il nettare; ma gli afidi si nutrono della linfa degli alberi, e la digeriscono in modo tale che parte dello zucchero e viene espulso sottoforma di acqua zuccherina (melata). Essa nutre le formiche che, in cambio, proteggono gli afidi da eventuali predatori. Anche le api si nutrono di questa sostanza secreta dagli afidi, producendo con essa il miele (Sawyer 1988). In questo modo viene prodotto non solo il miele di cedro, ma anche il miele di pino, di quercia e di svariate altre piante.
Il miele di cedro è prodotto principalmente da una specie di ape libanese chiamata Apis mellifera syriaca, l’unica che può resistere ai cambiamenti climatici e alle escursioni termiche che caratterizzano le regioni montuose libanesi, dove le temperature sono molto alte di giorno ed estremamente basse di notte. Nonostante la produzione di miele di questa specie sia quantitativamente inferiore rispetto a quella di altre specie, in queste condizioni ambientali essa rimane la più efficiente (Sawyer, 1988).