Melón de Torres de Berrellén
Torres de Berrellén è un piccolo comune di circa 1500 abitanti situato nella fertile valle dell’Ebro, non lontano da Saragozza, nel Nord-Est della Spagna. Grazie ai profondi suoli alluvionali della regione, Torres de Berrellén può vantare una ricca tradizione agricola. Oggi l’area dell’appezzamento medio si aggira sul mezzo ettaro e ciascun coltivatore, di norma, gestisce un totale di una ventina di ettari. Nei dintorni di Torres si coltivano il mais, l’erba medica, il granoturco, le piante da frutto e moltissimi ortaggi (spesso coltivati negli orti di famiglia per il consumo interno). Nel corso dell’ultimo secolo, tuttavia, il comune di Torres de Berrellén è diventato celebre come el pueblo de los melones (“il paese dei meloni”) per l’eccezionale qualità dei suoi meloni tendral (una varietà del Cucumis melo). Il frutto ha una forma ovoidale e pesa di norma 3-5 chilogrammi, anche se il peso può raggiungere gli otto chili. La buccia, che è quasi sempre di colore verde scuro, è liscia, ma increspata da scanalature longitudinali non troppo profonde. È esistita anche una varietà meno nota che solo i membri più anziani della comunità ricordano ancora. La cavità centrale ha uno sviluppo oblungo e la polpa è bianco-verdastra, gustosa e molto dolce. Il tendral è noto anche come melone invernale (melón de invierno) per via della loro longevità. Ancora oggi a Torres de Berrellén la gente appende a maturare i meloni appena raccolti in attesa di consumarli per Natale. Tradizionalmente si mangiano da soli, senza accompagnamento. Fino a tutti gli anni Sessanta-Settanta molte delle famiglie di Torres hanno coltivato meloni in casa, ma poi la produzione si è bruscamente contratta fin quasi a scomparire per ragioni ancora difficili da precisare. Oggi solo il 2% dei terreni coltivati nei dintorni del villaggio è dedicato la cultura dei meloni, anzi, solo il 3% della popolazione locale continua a occuparsi professionalmente di agricoltura.
Nel 2016 due vicini di casa hanno lanciato un progetto per riportare in auge il famoso melone di Torres de Berrellén, potendo contare sull’appoggio di vari istituti regionali per la ricerca agronomica, tra cui il CITA (Centro de Investigación y Tecnología Agroalimentare de Aragón) e la Banca del germoplasma di Saragozza. La prima sfida è consistita nel procurarsi materiale genetico originale, una sfida non facile, perché con il passare degli anni il melone tendral di Torres si era andato ibridando con altre varietà di tendral. Ma raccogliendo semi dai coltivatori della zona e facendoli crescere in isolamento in coltivazioni sperimentali sul territorio di Torres e di due comuni limitrofi i collaboratori del progetto sono riusciti a identificare i ceppi che più assomigliavano al melone originale di Torres de Berrellén. Tra le altre cose sono stati chiamati a raccolta dei gruppi di anziani della comunità per organizzare delle sedute di degustazione alla cieca, e parte del processo di analisi si è basato sui loro giudizi in merito alla maggiore o minore rassomiglianza tra ciascun melone e il gusto che ricordavano. A un altro livello sono state prese in esame caratteristiche fisiche più oggettive, come la longevità del frutto in magazzino. Dal 2016 il gruppo ha ripetuto più volte quell’esperimento, fino riportare in vita il tendral verdadero, cioè il vero melone tradizionale di Torres de Berrellén. Il prodotto è stato presentato e premiato in varie fiere agricole e gastronomiche di tutta la Spagna, compreso l’evento Madrid Fusión 2018. Un’ottima occasione per sperimentare nuove ricette. Tra le altre cose oggi il melone Torres viene coltivato sui terreni della scuola comunale per sensibilizzare gli alunni alle tecniche di giardinaggio, ai cibi tradizionali e alla cultura della loro regione. Sul piano sociale come su quello scientifico la resurrezione del melone di Torres de Berrellén dimostra in modo addirittura lampante quanto sia decisivo e benefico coinvolgere l’intera comunità negli sforzi volti a proteggere e promuovere la biodiversità e il patrimonio gastronomico locale.
Torna all'archivio >En 2016, dos vecinos de Torres de Berrellén comenzaron un proyecto para recuperar el famoso melón de su pueblo natal, con el apoyo de varias instituciones regionales de investigación agrícola, incluido el CITA (Centro de Investigación y Tecnología de Agroalimentaria de Aragón) y un banco de germoplasma en Zaragoza. El primer desafío fue encontrar el material genético de los melones originales. Esto fue difícil, ya que con el paso de los años los melones tendrales de Torres habían hibdridado con otras variedades de tendrales. Tras recolectar semillas de los agricultores locales y plantarlas por separado en campos de prueba en Torres y en las áreas circundantes, los miembros del proyecto de recuperación han podido identificar más de cerca qué melones se parecían más al melón original de Torres de Berrellén. Parte del análisis consistió en reunir grupos de ancianos de la comunidad en sesiones de degustación donde se les preguntaba qué melones de todos los que habían probado les recordaban más a los que comían décadas atrás. También analizaron las características físicas de los melones, así como su habilidad para ser almacenados durante periodos largos. Desde 2016, el grupo local ha repetido estas actividades y ha recuperado con éxito el tendral verde, el verdadero melón de Torres de Berrellén. Los melones se exhibieron y recibieron reconocimiento en ferias agrícolas y alimentarias en toda España, incluido Madrid Fusión 2018. Estos festivales han proporcionado un contexto para experimentar con recetas nuevas. Además, los melones ahora se cultivan en una escuela local para que los jóvenes estudiantes puedan saber cómo cultivar frutas y verduras y aprendan sobre la cultura y los alimentos tradicionales de su región. La recuperación exitosa del melón de Torres de Berrellén, a través de un proyecto que no solo es social sino también científico, es un gran ejemplo de cuán importante y beneficioso es involucrar a toda la comunidad en los esfuerzos para proteger y promover la biodiversidad y el patrimonio de la gastronomía local.