La provincia di Reggio Emilia può vantare una lunga tradizione legata alla coltivazione dei meloni, i quali vengono prodotti storicamente nelle ex- valli bonificate che si trovano tra Novellara e Guastalla e a Santa Vittoria. Questa coltura ha rappresentato un’integrazione al reddito dei braccianti agricoli, delle loro famiglie e per un certo periodo si potevano trovare in vendita presso i mercati locali.
Il melone banana di Lentigione è uno degli ecotipi tradizionali reggiani ed è molto particolare: infatti, non assomiglia a nessun altra tipologia di melone.
La pianta è rustica e vigorosa, con un portamento strisciante e fusto ramificato. Si è notato che predilige non solo i terreni a medio impasto, ma anche quelli pesanti ed argillosi risultando così ben adattato alla bassa reggiana.
Nonostante si chiami banana non ha la forma allungata della varietà chiamata “banana” ma ha il frutto tondo, liscio ed è privo di costolature; inoltre, ha una buccia sottile e verde con delle screziature scure ed irregolari. A maturazione completa il colore può diventare giallo mantenendo le screziature verde scuro in superficie. Il peso varia tra 1 chilo e un chilo e mezzo. Quando il melone è pronto il picciolo tende a staccarsi dal frutto, di conseguenza il melone può creparsi in corrispondenza del picciolo. La polpa bianca è molto tenera, succosa e molto dolce; risulta anche molto morbido e si presta ad essere tagliato verticalmente dividendosi così in due coppe. Se invece viene raccolto in ritardo tende ad essere troppo molle e di sapore sgradevole. La conservabilità del banana di Lentigione è piuttosto scarsa, infatti dopo la raccolta va consumato nel giro di qualche giorno.
Sostituito da altre tipologia di meloni maggiormente adatte ad una agricoltura commerciale ed intensiva, il melone banana di Lentigione è conosciuto in un’area ristretta della provincia di Reggio Emilia, a ridosso del confine con il parmense e si presta ad essere coltivato in piccoli orti famigliari. Secondo alcune testimonianze orali era diffuso un tempo esclusivamente tra Brescello (Lentigione in particolare, da cui il nome) e Meletole, e secondo una testimonianza anche Sorbolo (Pr).
L’attività di ricerca necessaria a segnalare questo prodotto nel catalogo online dell’Arca del Gusto è stata finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese – avviso n° 1/2018 “Slow Food in azione: le comunità protagoniste del cambiamento”, ai sensi dell’articolo 72 del codice del Terzo Settore, di cui al decreto legislativo n 117/2017
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