Manzana Miguela del Rincón de Ademuz
La mela Miguela è una varietà originaria di Rincón de Ademúz (Valencia). È una mela conica o sferica, globosa, di medie dimensioni. La buccia è untuosa, con un colore di fondo verde-giallastro che va dal rosa brillante al ramato nella zona del sole e con abbondanti striature bianco-grigiastre. La polpa è bianca con sfumature verdastre. È croccante e succosa, con un gusto acido e rinfrescante. Negli anni ’50, le varietà tradizionali (tra cui Esperiega, Miguela, Normanda, Ricarda, Garcia e Comadre) avevano una certa importanza economica. Oggi alcune di queste cultivar sono a rischio di estinzione per vari motivi, tra cui la mancanza di ricambio generazionale e il clima sfavorevole, ma soprattutto per ragioni di mercato. Negli anni ’70, infatti, i clienti hanno iniziato a richiedere nuove varietà di origine americana più interessanti dal punto di vista commerciale (come Golden, Starking e Red Delicious), portando alla graduale sostituzione delle varietà tradizionali. Si dice che il primo albero di questa cultivar tradizionale sia apparso nella città di Torrebaja, nell’appezzamento di terreno di un contadino di nome Miguel Aliaga, nell’ultimo quarto del XIX secolo, da cui questa varietà di mele ha preso il nome. Rincón de Ademuz, famosa per i suoi meleti, dove è ancora possibile trovare alberi di mele Miguela, è una zona rurale nel nord-ovest della provincia di Valencia, tra Cuenca e Turuel. Ha un clima continentale con scarse precipitazioni ma frequenti gelate invernali e primaverili, che spesso causano danni in primavera, quando gli alberi da frutto sono in fiore. La coltivazione di questa varietà è totalmente tradizionale, con alberi vigorosi, ramificati ed eretti. È una varietà adattata alle condizioni pedoclimatiche della regione e non richiede interventi fitosanitari se non per la prevenzione di funghi e piralide, per cui si applicano tecniche di lotta ecologica a base di rame e zolfo e l’uso della confusione sessuale. La coltivazione continua a essere effettuata in modo tradizionale, dalla potatura all’irrigazione, fino alla raccolta manuale; anche la raccolta viene effettuata manualmente con le tradizionali scale a tre gambe. La maturazione avviene dall’inizio di novembre all’inizio di dicembre. È l’ultima delle mele tradizionali della regione. Una volta raccolta, la mela continua a maturare e, in buone condizioni di conservazione, può durare fino a 6-7 mesi; è in questo periodo che esprime le sue migliori qualità organolettiche. Può essere utilizzata in cucina, ma il suo uso tradizionale è per il consumo fresco. Tradizionalmente, la mela Miguela è stata utilizzata come varietà impollinatrice che ha affiancato nella coltivazione la più popolare e diffusa varietà Esperiega. Gradualmente, però, per aumentare lo spazio disponibile per l’Esperiega, la presenza della Miguela è diminuita. Gradualmente, però, per aumentare lo spazio disponibile per l’Esperiega, la presenza di Miguel è diminuita. Tuttavia, questa diminuzione ha avuto un impatto negativo anche sulla presenza delle api durante la fioritura e, quindi, sull’impollinazione delle altre varietà. La sua coltivazione è ora in grave declino a causa della sua sostituzione con varietà più commerciali.
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