Delle 14 antiche varietà di mele coltivate un tempo alle pendici dell’Etna, ne sono rimaste oggi soltanto 4: la cola, la gelato, la gelato cola e la cirino. La mela gelato è una cultivar attualmente rara in Sicilia. Fino alla prima metà del ‘900 era la terza cultivar di melo per importanza nel territorio etneo dopo cola e gelato gola. Il nome è dovuto alla presenza nella polpa di aree traslucide che ricordano l’aspetto del frutto ghiacciato. L’albero è mediamente vigoroso e ha portamento aperto e le foglie hanno forma arrotondata, margine biserrato e picciolo lungo. I fiori hanno petali bianchi con nervature rossastre, arrotondati e sovrapposti, la fioritura avviene nella terza decade di aprile.
I frutti hanno forma sferica con peduncolo corto e spesso, cavità peduncolare e calicina profonde; la buccia che si presenta giallo verde con lenticelle bianche alla raccolta, diventa giallo più o meno intenso alla maturazione di consumo, alcuni frutti presentano lieve sovraccolore rosa; la polpa è bianchissima, farinosa, succosa, aromatica e dolcissima. I frutti si raccolgono nella seconda decade di ottobre, hanno scarsa conservabilità e presentano spesso alterazioni quali butteratura amara e vitrescenza. Le mele gelato si utilizzano come frutto fresco e per la cottura, sono molto apprezzate per la preparazione di crostate e torte di mele.
La mela gelato è a rischio scomparsa perché a partire dal 1970 lo sviluppo di impianti specializzati e l’introduzione della Red Delicious, molto più appetibile rispetto alle varie locali sia per dimensioni che per colore, hanno determinato l’abbandono repentino delle coltivazioni locali di frutta, in particolare sulle pendici dell’Etna.