La pintada común, pintada gris o faraona elmata proviene dall’Africa centrale ed è la faraona più diffusa a Cuba, nelle sue tre diverse varietà: bianca, grigia e blu. Esiste anche la faraona creola, introdotta dagli schiavi africani introdotti a Cuba dagli spagnoli, nel XIX secolo, che addomesticarono questo animale sull’isola.
La faraona cubana ha piumaggio grigio e nero con piccole chiazze bianche e misura fino a 50 centimetri di lunghezza. Il becco è piuttosto lungo, forte e robusto e sembra coperto da una sorta di cera protettiva, alla cui base si aprono le narici. La testa è prevalentemente bianca o blu, con evidenti bargigli cremisi, diverse escrescenze carnose e una particolare cresta cornea alla sommità del caso che assomiglia ad un elmo, da cui deriva il suo nome di faraona elmata.
Maschi e femmine sono fisicamente identici e si distinguono soltanto dal comportamento. Questa razza ha bisogno di razzolare in uno spazio libero abbastanza grande e in gabbie ben protette dal freddo e dall’aria, specialmente durante l’inverno. Bisogna evitare di infastidire questi animali sia quando si trovano nelle aree aperte e sia al chiuso perché si spaventa facilmente e quando si trova nelle gabbie si agitano per cercare di tornare in libertà. Sono animali onnivori che apprezzano una dieta variata, composta da semi di cereali, frutta, lumache, vermi, insetti e larve di insetti presi dal terreno.
Nelle zone rurali del comune di Río Cauto, nella provincia di Granma, e nel comune di Mella, nella provincia di Santiago de Cuba, entrambe zone della parte orientale del Paese, la faraona elmata veniva un tempo ampiamente allevata e consumata dalla popolazione locale e utilizzata in numerosi piatti popolari e tradizionali.
Durante le occasioni di festa, in particolare i carnevali, i piatti preparati con questa faraona venivano venduti nel comune di Bayamo, nella provincia di Granma, nella provincia di Camagüey e nelle aree circostanti. Alle guateques (festival di campagna) si preparavano grandi padelle di fricassea di faraona.
La faraona elmata è parte integrante della cultura e dell’identità del popolo cubano come dimostra il fatto che nella religione yoruba, di origine africana, questa faraona veniva offerta a delle specifiche divinità e durante le feste a loro dedicate si preparavano stufati di faraona per gli ospiti. Una ricetta famosa è la “Pintada a la Romana”, una faraona cucinata con zenzero, sale, pepe, miele e vino bianco.
Presenta un plumaje gris y negro adornado con pequeñas motas blancas. Mide hasta 50 cm de longitud. El pico medianamente largo, fuerte y robusto presenta en su base una especie de 'cera' sobre la que se abren las fosas nasales; la cabeza, desnuda de plumas, presenta una coloración blanca o azulada dominante, con carúnculas o excrescencias carnosas de vivo color morado y una típica cimera o protuberancia córnea en lo alto de la cabeza. Machos y hembras son aparentemente iguales y no pueden distinguirse fácilmente si no es por su comportamiento. Requieren zonas con bastante parque o zona libre y un gallinero bien protegido del frío y del aire, especialmente durante el invierno. En zonas libres no deben ser acosadas, pues se espantan fácilmente de su gallinero, retornando a la vida salvaje. Su alimentación es omnívora y variada, consiste en semillas de cereales, frutas, caracoles, lombrices, insectos, larvas de insectos del suelo.
En zonas rurales del municipio Río Cauto, en la provincia de Granma, y en el municipio Mella en la provincia de Santiago de Cuba, ambas en el Oriente del país, su cría era abundante, así como su caza y consumo por la población y existían platos populares y tradicionales.
En las festividades, sobre todo carnavales, en el municipio Bayamo de la provincia Granma, en la provincia Camagüey y sus áreas aledañas ofertaban a la venta preparaciones culinarias con este producto. En guateques (fiestas campesinas) solían preparar grandes cazuelas de fricasé de gallina de guinea.Como parte de la cultura e identidad del pueblo cubano, en la religión Yoruba, de raíces africanas, se le ofrenda a deidades específicas y en sus fiestas se elaboran guisos de gallina de guinea para los invitados.
Una receta famosa es la “Pintada a la Romana”, con guinea, jengibre, sal, pimienta, miel de abejas y vino blanco.