Dulce de Jumbaleen
Il jumbaleen (Phyllanthus acidus), detto anche grosella (“uva spina”), è un piccolo frutto dal gusto agrodolce. Si raccoglie a grappoletti da una pianta che cresce spontaneamente sulle isole, raggiungendo un’altezza dai tre ai sei metri. Oggi è più comune trovarlo sulla isola di Providencia: sull’isola di San Andrés la pianta è andata scomparendo a causa di un’epidemia che l’ha colpita alcuni anni fa e che non si è riusciti a mantenere sotto controllo. Attualmente la conserva viene preparata a San Andrés con frutti trasportati da Providencia. È un frutto di colore verde chiaro o giallo chiaro, che non oltrepassa il centimetro di diametro. Il gusto è intensamente acidulo, anche a piena maturità (la raccolta ha luogo tra maggio e settembre). La conserva di jumbaleen si prepara con l’aggiunta di miele di canna o sciroppo. Il frutto viene bollito in acqua per eliminare l’acidità. Dopo circa 20 minuti si elimina l’acqua di cottura, si riempie il recipiente con acqua fresca e si porta nuovamente a ebollizione. Quando l’acqua freme, si aggiunge il miele di canna (o lo zucchero, in mancanza di meglio), finché il liquido non si riduce progressivamente a una sorta di melassa che avvolge il frutto. La preparazione di questi dolci è legata alle tecniche tradizionali per la conservazione degli alimenti. La frutta si metteva a bollire nel miele di canna o nello sciroppo. Così facendo la si poteva conservare per mesi, a volte anche per anni.
Nella maggior parte dei casi sono le donne a preparare la conserva di jumbaleen, che poi viene venduta ai turisti e alla gente del posto che frequenta le “fair tables”. Gli anziani raccontano spesso che un tempo, quando le donne preparavano la ricetta, le madri e le nonne riponevano il dolce nelle parti alte della casa, dette zarzos, fuori dalla portata dei più giovani, che però la notte, bel buio, uscivano a tentoni dalle loro stanze per cercare i barattoli di conserva e mangiarli di nascosto.
Para preparar la conserva de jumbaleen se usa la miel de caña o syrup y las frutas. Los frutos se ponen a hervir en agua para sacar el ácido luego de aproximadamente 20 minutos de estar hirviendo se bota el agua de la cocción y se agrega agua fresca nuevamente se deja hervir, una vez ha alcanzado el punto de ebullición se le agrega mil de caña y si no se cuenta con este ingrediente se adhiere azúcar, hasta que hay una reducción del líquido que se convierte en un melado que recubre la fruta. La preparación de estos dulces está ligada a las formas tradicionales de conservación de los alimentos; es una preparación donde las frutas se ponen a hervir en miel de caña o syrup, de esta manera las frutas podían conservarse durante meses incluso años.
Le dulce de jumbaleen es usualmente hechas por las mujeres y son ofrecidas a la venta para los nativos y turistas en las fair tables. Es común encontrarse con historias de los mayores que cuentan que cuando se prepara esta dulce en la casa las mujeres, mamás o abuelas solían ponerlo en las partes altas de las casas llamadas zarzos para evitar que estuvieran al alcance de los más jóvenes, pero ellos en las noches a hurtadillas salían de sus habitaciones a buscarlos y comerlos.