La ’ngiambella di San Cataldo (ciambella sancataldese) è un biscotto dolce tipico dell’omonimo comune della ex provincia di Caltanissetta.
Il biscotto ha forma ellissoidale, grande 10-15 centimetri e presenta una crosta lucida dovuta all’affioramento dell’albume delle uova presenti nell’impasto durante la cottura.
La preparazione, secondo la ricetta originale tramandata nelle famiglie, prevede l’utilizzo di farina di un grano antico siciliano, la maiorca, zucchero semolato e uova, che vengono tradizionalmente pesate con il guscio.
L’impasto così ottenuto viene disposto all’interno di una teglia con un cucchiaio, in modo da ottenere la caratteristica forma, e poi cotto in forno.
Le testimonianze degli anziani di San Cataldo riconducono l’origine di questo dolce tra la fine dell’800 e i primi del 900. In particolare, si tramanda che la ‘ngiambella venisse preparata negli anni ‘30 dalla Dolceria Iacolina,a San Cataldo, che già all’epoca seguiva la ricetta della nonna.
Tradizionalmente, anche se l’uso non si è perso, le ‘ngiambelle si portavano in dono ai malati convalescenti. Inoltre, venivano servite ai novelli sposi all’indomani del matrimonio o regalate ai parenti trasferitisi altrove da gustare durante la via del ritorno da San Cataldo.
Oggi le ‘ngiambelle rappresentano il dolce ideale per la prima colazione, o per uno spuntino pomeridiano, accompagnate da un passito siciliano o da una granita al limone.
Nonostante il prodotto sia attualmente largamente disponibile, sono pochi i produttori che seguono la lavorazione artigianale. L’uso di farine raffinate 00 al posto della maiorca, comunemente utilizzata in Sicilia fino al secondo dopoguerra e parte fondamentale della ricetta tradizionale, è infatti ormai piuttosto diffuso.
L’attività di ricerca necessaria a segnalare questo prodotto nel catalogo online dell’Arca del Gusto è stata finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese – avviso n° 1/2018 “Slow Food in azione: le comunità protagoniste del cambiamento”, ai sensi dell’articolo 72 del codice del Terzo Settore, di cui al decreto legislativo n 117/2017
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