Il nome del frutto cambucá (Plinia edulis), chiamato anche cambucaba, cambricó e cambicá, viene dal Tupi-Guaranì e significa “frutto da succhiare”, suggerendo il modo migliore per mangiarlo. Nativo della Foresta Atlantica brasiliana, appartiene alla famiglia delle Mirtacee, come la pitanga (Eugenia Uniflora) e la jabuticaba (Plinia cauliflora), e cresce per lo più nelle piane alluvionali e sui versanti dal clima umido.
Fino alla metà del XX secolo, il cambucá proliferava in un’ampia fascia di territorio che andava dallo stato di Espírito Santo al sud del Paraná. Gli alberi di cambucá facevano parte del paesaggio della regione costiera e montana di Rio de Janeiro, della regione di Ubatuba e delle foreste native dello Espírito Santo; oggi, tuttavia, i cambucazeiros sono considerati alberi rari e sono assai poco conosciuti. La pianta, che può raggiungere gli 8 m di altezza, dà fiori bianchi e frutti color giallo-oro le cui dimensioni vanno dai 4 ai 7 cm; sbocciano direttamente dal tronco e attirano notevolmente uccelli ed api.
Il cambucazeiro è una pianta rara anche nel suo habitat naturale. La sua crescita è lenta, possono essere necessari 12 anni prima che un albero inizi a fruttificare. Il rischio di estinzione è aggravato dalla rapida distruzione delle aree native della Foresta Atlantica.
La sua polpa succulenta e dal sapore acido, che ricorda quella della papaya o del mango, è piuttosto deperibile e si consuma al naturale o trasformata in purè o gelatine. La polpa può essere estratta con l’aiuto di un cucchiaio ed essere utilizzata in succhi o altre preparazioni. Tra queste, la ricetta che suggerisce di mischiarla con un po’ di zucchero, in un bicchiere, e lasciarla riposare per alcune ore in freezer: il risultato è una crema saporita e nutriente con l’aspetto di una composta.
Torna all'archivio >Até a metade do século XX, o cambucá era encontrado em uma grande faixa que ia do Espírito Santo ao sul do Paraná. Cambucazeiros faziam parte da paisagem da região costeira e Serrana do Rio de Janeiro, da região de Ubatuba e das florestas nativas capixabas, mas hoje é considerado uma raridade e quase desconhecido. A árvore pode atingir até 8 metros de altura, com flores brancas e frutos amarelo-dourado, de 4 a 7 cm, que brotam diretamente do caule da planta, muito procurados por pássaros e abelhas.
O cambucazeiro é uma planta rara mesmo em seu habitat natural. Seu crescimento é lento e uma árvore pode demorar até 12 anos para começar a produzir. O risco de desaparecimento é agravado devido a rápida redução das áreas nativas de Mata Atlântica.
Sua polpa suculenta e de sabor ácido, que pode lembrar o mamão e a manga, é bastante perecível, consumida geralmente ao natural ou transformada em polpas e geleias. A polpa pode ser retirada com uma colher e utilizada em sucos e outras preparações. Uma delas sugere misturar um pouco de açúcar na polpa em um copo e deixar por algumas horas na geladeira. Um caldo saboroso e nutritivo se forma, com aspecto de compota.