Cachi essiccato di Hachiya

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Cachi essiccato di Hachiya

Dojo Hachiya Gaki

L’Hachiyagaki (detto anche Dojou-hachiyagaki) è una varietà di cachi originaria del villaggio Hachiyamachi, nella città di Minokamo (prefettura di Gifu). Ad Hachiyamachi, che si trova esattamente tra Sekigahara, Guzyo, Hida ed Ena, l’inverno è particolarmente mite, il clima ideale per la produzione dei cachi essiccati. L’Hachiyagaki è una varietà attualmente coltivata in una quindicina di prefetture giapponesi. È particolarmente pregiata e adatta all’essiccazione: il frutto fresco, infatti, è molto tannico e allappante ma, una volta essiccato, diventa dolce e saporito. Il Dojou-hachiyagaki veniva offerto in dono alla corte imperiale intorno alla metà dell’epoca Heian; era molto apprezzato per il suo sapore ‘dolce come il miele’ da cui deriva il nome Dojou (che indica la varietà di cachi) e Hachiya (il nome del villaggio di origine, che letteralmente significa la casa dell’ape). Il nome dojou-Hachiyagaki, che significa anche ‘cachi offerto in onore della persona nobile’, fu coniato in questo periodo, differenziando questa produzione dai cachi coltivati ed essiccati fuori dalla prefettura di Gifu. Da quando lo sho-gun Hideyoshi Toyotomi, sul finire del Sedicesimo secolo, ha unificato il Giappone, l’Hachiyagaki è stato offerto ogni anno alla corte in suo onore. In virtù di questa offerta, il villaggio di Hachiya ha potuto godere di alcuni privilegi, come la diminuzione della tassa fondiaria, che veniva solitamente pagata in riso, e l’esenzione dai vari servizi annuali presso la corte. I privilegi del villaggio di Hachiya sono stati mantenuti fino all’epoca Edo e, solo dopo la riforma Meiji, il nuovo governo ne ha ordinato la sospensione, dopo ben 265 anni. Ma la fama del dojou-Hachiyagaki non si è spenta: ha partecipato più volte all’esposizione nazionale e alle esposizioni universali di Vienna , Parigi e all’Alaska-Yukon-Pacific Exposition (a Seattle), dove la sua eccellenza è stata ufficialmente riconosciuta. Tuttavia, dalla seconda metà dell’Ottocento soppiantati dall’industria della sericoltura (allora la seta era il prodotto leader delle esportazioni), gli alberi di cachi sono stati gradualmente sostituiti da quelli dei gelsi e il loro numero si è drasticamente ridotto. All’inizio del periodo Showa, (verso gli anni Quaranta) Toshio Murase, contadino ventenne, ha avviato un lavoro di recupero dell’Hachiyagaki: dopo una lunga ricerca, giunto nel giardino di una antica villa famigliare, ha trovato l’albero originario della varietà. Ha inoltre rintracciato la tecnica della trasformazione, grazie alla memoria degli anziani patriarchi del villaggio. Durante la guerra del Pacifico il governo ha ordinato l’aumento della produzione alimentare e, temporaneamente, la coltura dei cereali è subentrata a quella dei cachi, che avevano finalmente raggiunto l’età di fruttificazione. Ma, dopo la guerra, la coltivazione dell’Hachiyagaki, di nuovo grazie agli sforzi di Murase, è ripresa. Con la convinzione che questo prodotto speciale si dovesse tramandare alle generazioni future, il giovane contadino, nel 1978, ha fondato l’Associazione per la promozione dell’Hachiyagaki. Oggi, nel giardino di Murase, è conservato l’albero madre dell’Hachiyagaki e, da questo, si ricava il materiale propagativo per gli innesti, che viene distribuito ai soci dell’Associazione. Dalla coltura alla raccolta e fino alla trasfomazione c’è un preciso regolamento di produzione. La potatura e la fertilizzazione di base si eseguono da dicembre a marzo: si imposta la chioma dell’albero e si bilancia la nutrizione per la fioritura e la fruttificazione. Altra pratica fondamentale è l’Arakawakezuri: si gratta la superficie della corteccia (da gennaio a marzo) per impedire l’attacco di insetti nocivi e di malattie. A metà maggio, per ottenere frutti di qualità, vengono eliminati i boccioli in eccesso. Si prosegue con una potatura verde (nel mese di giugno) e con un diradamento a luglio. Dopo la raccolta dei frutti, che avviene da novembre a dicembre, e il completamento della maturazione per altri 3/7 giorni, si procede all’essiccazione: i frutti sono appesi in coppia all’ombra, nell’essiccatoio, con una corda detta ‘ren’. Dopo alcune ore dalla sbucciatura, I cachi sono fumigati con zolfo in polvere e seccati all’ombra, sempre esposti ad una buona ventilazione. Nelle ore notturne e in caso di pioggia sono coperti con una tenda. Dopo un periodo che va dai 10 ai 26 giorni dalla sbucciatura, sono esposti al sole per circa un mese. Per impedire che la pioggia, il gelo e la rugiada li rovinino, si riparano con una tenda a doppio strato di vinile e di cotone. Durante l’essiccazione al sole, si rigirano manualmente (tegaeshi) e continuamente per fare seccare tutte le parti. Completato tutto il processo, si massaggia la superficie dei cachi con una tecnica speciale (temomi), i frutti vengono rimossi dalla ren, modellati uno ad uno ed esaminati. I frutti di buona qualità sono sistemati in una scatola di legno nella paglia, pronti per la vendita. Il metodo di coltivazione è molto delicato e tutta la tecnica di trasformazione ha bisogno di molte attenzioni, quindi difficilmente si trovano giovani produttori disposti a intraprendere questa attività; dal 2002 ad oggi non si registrano aumenti nel numero di produttori associati. Purtroppo, inoltre, l’età dei soci avanza e molti di loro non sono in grado di spedire il prodotto agli acquirenti che lo richiedono. Per consegnare al cliente il prodotto nel momento ottimale, si è istituito un sistema di prenotazione. Alla sezione di Hachiya di JA Megumino (il consorzio agrario) si aprono puntualmente le prenotazioni alle 9 di mattina del 1° dicembre. Con questo sistema viene prenotato il 60% della produzione annuale. Per tramandare la tecnica della trasformazione dell’Hachiyagaki, ogni anno, per gli studenti della seconda e sesta elementare di Hachiya, l’Associazione attiva un corso di produzione di Hachiyagaki. I prodotti sono poi offerti agli anziani di Hachiyamachi che vivono da soli. Inoltre, a gennaio, al tempio di Zuirinji (a Hachiyamachi), detto Cachi-dera (il tempio del cachi), si celebra la cerimonia del tè di Hachiyagaki, a cui partecipano numerosi adulti e bambini. Il comune di Minokamo, ogni anno, si fa carico del costo dei nuovi impianti di Hachiyagaki.

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Territorio

NazioneGiappone
Regione

Chubu

Altre informazioni

Categorie

Frutta fresca, secca e derivati