La varietà di cacao chiamata con il termine quechua “chuncho” è una varietà nativa della zona meridionale del Perù appartenente al gruppo genetico forastero Alto Amazonas. Con “chuncho” gli abitanti dei grandi centri urbani indicano in maniera dispregiativa gli abitanti locali della foresta amazzonica che non si adeguano completamente allo stile di vita occidentale.
Questa rara varietà di cacao cresce nell’area vicina al fiume Urubamba e grazie alle condizioni ottimali che si incontrano in questa zona, le piantagioni di cacao hanno ricoperto un ruolo cruciale per l’economia locale. Le sue origini risalgono infatti a secoli addietro, quando era già coltivato dalle comunità indigene Machiguenga del bacino delle Amazzoni.
La pianta di questa varietà di cacao può raggiungere un’altezza di circa 10 o 12 metri e per questo motivo risulta complicato raccogliere i vari frutti. Solitamente il periodo della raccolta inizia nel mese di dicembre e dura fino alla fine di febbraio, esistono però alcune piante che crescono in zone maggiormente favorevoli che riescono a produrre i frutti fino al mese di aprile. Il frutto si presenta di forma allungata e con una scorza liscia di colore giallo; la polpa racchiude numerosi semi e possiede un aroma delicato ed un sapore molto fruttato che ricorda degli agrumi. La sua acidità e astringenza sono molto basse. E’ una varietà produttiva e particolarmente resistente alle malattie.
La maggior parte di questo cacao viene trasformato in burro di cacao, polvere oppure pasta; solamente con una piccola parte invece si producono le tavolette che vengono poi rivendute nei mercati locali.
Fino a qualche decennio fa era molto frequente trovare per le strade anche ambulanti che vendevano bevande calde o fredde, a seconda della stagione, a base di cacao.
Nonostante le sue qualità, ben apprezzate anche all’estero dai cioccolatieri, i produttori locali stanno espiantando le piantagioni di questo cacao per sostituirle con prodotti più produttivi e redditizi.