Brânza de Năsal
Il brânza di Năsal è un formaggio tradizionale rumeno che prende il nome dal villaggio della contea di Cluj, in Transilvania, in cui è localizzata la grotta in cui si affina da secoli.
La particolarità di questo formaggio vaccino a crosta lavata è appunto la sua stagionatura in una grotta naturale, usata sin dal Medioevo. La roccia di tale grotte è infatti caratterizzata dalla presenza del batterio Brevibacterium linens che, insieme alla temperatura costante di 14° e alla giusta umidità, conferisce al brânza le sue caratteristiche peculiari.
La leggenda narra che un contadino del villaggio di Năsal, disobbedendo al conte padrone del villaggio, rubò a quest’ultimo del formaggio per i suoi figli e lo nascose in una caverna. Solo dopo qualche settimana tornò a prendere il bottino e rimase piacevolmente sorpreso nel vedere che il formaggio non solo non fosse andato a male, ma che anzi avesse un ottimo sapore, nonostante il forte odore ed il colore giallo-rossastro della crosta. Il conte venne a conoscenza del furto e punì il contadino, ma tenne il formaggio così stagionato per servirlo ai suoi nobili ospiti e fiero di tale prelibatezza, cominciò a conservare anch’egli il formaggio nelle caverne.
Il formaggio acquistò la sua popolarità a metà del XIX secolo, quando János Schilling, un architetto che aveva acquistato una fattoria a Năsal, iniziò a produrre formaggio insieme al figlio Ottó e a affinarlo in grotta. Il formaggio vinse anche una medaglia d’oro all’Expo di Parigi. Nel 1948, la fattoria di Schilling venne nazionalizzata e nel 1954 venne costruito nel villaggio un caseificio più piccolo. Da un paio di anni ha riaperto nel comune vicino di Țaga un caseificio che recupera il latte dai contadini locali e produce nuovamente il branza di Năsal.
Il Brânza de Năsal è ottimo come antipasto o come dessert, servito insieme a della frutta o della carne e accompagnato con un vino rosso secco, possibilmente rumeno, come ad esempio un buon Feteasca Neagra.