E’ un prodotto tradizionale di origine francese. Considerato, un tempo, un cibo povero, oggi costituisce uno degli alimenti caratterizzanti delle tavole valdostane. Infatti un tempo nella regione, a causa della povertà, si coltivavano molto le patate. L’insaccato è ottenuto mescolando alimenti di natura animale e vegetale e la composizione è diversificata a seconda della zona di produzione. I boudeun possono essere consumati freschi o stagionati. Le patate e, a seconda dell’uso, le barbabietole di produzione locale, vengono lessate e sbucciate per essere poi passate al tritacarne con il lardo di maiale. Si aggiungono spezie e aromi quali sale, pepe, cannella, chiodi di garofano macinati, noce moscata e aglio precedentemente schiacciato e macerato per alcune ore nel vino rosso, nonché, a seconda dell’uso, sangue di maiale fresco sbattuto. Il tutto viene amalgamato molto bene con le mani in contenitori in acciaio o a macchina, mentre una volta veniva usato un mastello di legno a bordi alti o nella tipica ‘conca’ in legno. Viene quindi insaccato in budello animale e legato con lo spago ogni 10-20 cm avendo cura di ben compattare l’impasto. I boudeun vengono quindi fatti asciugare, fino al grado desiderato, in appositi locali ben aerati e molto freschi dove restano tra 7 e 30 giorni.Il boudeun è ottimo come antipasto freddo, può essere servito bollito, abbinato alle patate rosse di montagna; in alternativa, cotto al forno per una quindicina di minuti, quando è ancora fresco.La gran parte della produzione è domestica per l’autoconsumo. Questo prodotto rischia di scomparire in quanto non esiste una ricetta comune a tutti i poduttori scritta ma viene solo tramandata oralmente di padre in figlio. Inoltre i produttori che vendono il prodotto sul mercato sono solamente due.
Torna all'archivio >