Aglione della Chiana

Arca del Gusto
Torna all'archivio >

L’aglione della Chiana viene coltivato ormai molto raramente. Sono rimasti meno di dieci produttori, nei terreni pianeggianti bonificati della Val di Chiana ed in alcune frazioni del Comune di Montepulciano. Si tratta di un aglio gigante dal caratteristico aroma privo di alliina e dei suoi derivati. E’ di colore bianco tendente all’avorio, ha una forma quasi sferica con leggero schiacciamento ai poli. Possiede all’interno generalmente sei bulbilli, separati e di grandi dimensioni, e può raggiungere anche il peso di 800 grammi. Ha un gusto estremamente delicato. In Val di Chiana il piatto tipico che meglio lo rappresenta sono i “pici all’aglione”.   La storia dell’aglione della Chiana risale all’epoca degli Etruschi nella Val di Chiana. L’aglione della Chiana è presente anche sull’Isola del Giglio. Nel 1544 il pirata Khayr al-Din detto il Barbarossa, saccheggiò l’isola del Giglio, uccise chiunque si opponeva e deportò, come schiavi, oltre 700 gigliesi. In seguito la famiglia dei Medici ripopolò l’isola con popolazioni provenienti da famiglie della Val di Chiana che sicuramente portarono tra le cose al seguito i bulbilli di L’aglione della Chiana.   La zona storica di produzione è la Val di Chiana, nel comune di Montepulciano, nelle frazioni di Abbadia, Acquaviva, Gracciano, Montepulciano Stazione e Valiano. La quantità prodotta attuale è di duemila bulbi e viene prodotto per lo più per autoconsumo. Con l’industrializzazione degli anni ’60 si è persa la tradizione di coltivare l’aglione della Chiana a livello familiare e di conseguenza anche l’abitudine di usarlo in cucina. 

Torna all'archivio >

Territorio

NazioneItalia
Regione

Toscana

Altre informazioni

Categorie

Ortaggi e conserve vegetali