Situata nel cuore dell’Africa, l’Uganda è stato soprannominato “perla d’Africa”, per la sua bellezza. Oltre al Lago Vittoria, il secondo lago d’acqua dolce più grande al mondo da cui nasce il Nilo, il paese ospita anche numerosi corsi d’acqua, risorsa fondamentale per le comunità che vivono sulle rive o nelle zone circostanti.
La pesca, infatti, è un’attività molto importante per le comunità locali, dal punto di vista economico, sociale e culturale. Lo dimostrano molti simboli ed emblemi delle diverse comunità che rimandano a differenti specie di pesci e corsi d’acqua: dal mamba (dipnoo), nella zona di pesca di Masese, al mmale (pesce gatto) e al nkejje nella zona di Kiyindi, fino al meno noto nningu nel fiume Kagera, le specie ittiche ugandesi sono tanto variegate quanto le culture e le tradizioni delle comunità.
La ricca biodiversità e le antiche tradizioni locali sono però minacciate da diversi fattori. Tra i più importanti, la concessione di alcune aree di pesca del Lago a compagnie private di esportazione e la perdita dei saperi e delle conoscenze relative alle diverse risorse ittiche presenti nell’ecosistema locale. La principale conseguenza è quindi la riduzione delle risorse da pescare, che, a sua volta, ha fatto sì che molti pescatori scegliessero di pescare solo più le uniche due specie richieste dal mercato: il pesce persico del Nilo e alcune razze di tilapia che si trovano nei diversi corsi d’acqua e bacini ugandesi.
Le specie più tradizionali e meno note (nningu, nzeere, nkolongo, kassulu, nsuma, angara, madoola, nsonzi, kawumpi, nsinja e mikunga), così come le tradizioni legate alla pesca e il patrimonio gastronomico delle comunità locali stanno invece lentamente scomparendo dalla memoria e dalla dieta quotidiana delle comunità locali. Contemporaneamente, le piccole comunità di pescatori muoiono a causa dell’espansione dell’industria ittica su larga scala in tutti i maggiori laghi del paese.
Oggi, grazie al lavoro di mappatura svolto da Slow Food Uganda nell’ambito del progetto dell’Arca del Gusto, le specie a rischio di estinzione, le comunità e le loro tradizioni sostenibili sono sotto i riflettori.
Inoltre, per la prima volta, una piccola delegazione ugandese proveniente da una regione di pesca tradizionale parteciperà a Slow Fish, l’evento internazionale di Slow Food dedicato al mondo ittico e caratterizzato da una serie di appuntamenti unici in cui la promozione di buone pratiche, l’educazione al gusto e la consapevolezza dei recenti sviluppi nel settore della pesca sono uniti alla scoperta di prodotti, persone e piatti che rappresentano la difesa degli ecosistemi marini, secondo l’interpretazione delle varie culture gastronomiche.
Lawrence Migadde, giovane pescatore della comunità di pescatori di Kiyindi, una popolare zona di pesca sulle rive del lago Vittoria, in Uganda centrale, condividerà la sua storia con la rete di Slow Fish a Genova. Rispetto al passato, a causa dello sfruttamento intensivo delle risorse e della conseguente perdita di biodiversità, la fauna della regione in cui vive è cambiata drasticamente ed è diventato difficile sopravvivere solo con l’attività di pesca. Ciò nonostante, in Uganda si usano ancora tecniche di pesca tradizionali che non arrecano danno agli ecosistemi naturali. Gli uomini prendono di notte le loro piroghe per gettare le reti o le ceste e le tirano sù il mattino seguente. Le donne lavorano il pescato con tecniche tradizionali di affumicatura e di essiccamento e usano buona parte del pesce per zuppe e stufati.
Lo chef George Ntumwa, membro dell’Alleanza dei Cuochi in Uganda, parteciperà invece all’evento “Alle origini del mondo”. Al Ssese Island Beach Hotel, sulle rive del lago Vittoria, lo chef ugandese propone ai suoi ospiti il tradizionale stufato di carpa, un modo antichissimo di preparare il pesce d’acqua dolce, e a Slow Fish racconterà i vari aspetti della gastronomia locale ugandese e delle tradizioni legate alla pesca che sono ora minacciati dai sempre crescenti investimenti stranieri nella zona del lago Vittoria.
L’evento “Alle origini del mondo” si svolgerà il 20 maggio alle 18 a Casa Slow Food. Per maggiori informazioni e per prenotare l’evento, clicca qui.
Di Edie Mukiibi, presidente di Slow Food Uganda