La scossa di terremoto che il 24 agosto del 2016 ha tolto la vita a 299 persone nelle regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria ci ha lasciati inermi e senza parole a guardare con diffidenza la terra sotto i nostri piedi.
Per i circa 20.000 abitanti dei Comuni dei Monti Sibillini sopravvissuti ma coinvolti nella tragedia, l’eredità di quel giorno è stata la paura di non tornare a dormire nelle proprie case, di riprendere l’attività lavorativa, di ricominciare a vivere una vita normale.
Fra le diverse storie di riscatto e umanità che hanno contribuito a far risorgere quella sfortunata regione, c’è anche la nostra. Dopo una serie di incontri con contadini e istituzioni locali, Slow Food decide di guardare oltre le macerie, ripartendo dalla stessa terra che pochi mesi prima aveva tremato.
Ci siamo rimboccati le maniche, chiamando a raccolta tutta la rete della Chiocciola per sostenere chi con il terremoto aveva perso strumenti e strutture per lavorare. Ne abbiamo individuati 150 e abbiamo dato loro una nuova casa dove poter vendere i loro prodotti, tra l’altro ottenuti scegliendo un’agricoltura libera da pesticidi e rispettosa di ambiente ed ecosistemi.
È così che il 1° Ottobre 2017 nasce il Mercato della Terra di Comunanza.
Da allora, ogni ultimo sabato del mese, la via principale del piccolo paese marchigiano ne ospita i banchi, dove agricoltori e artigiani del cibo, seguendo le stagionalità, espongono in vendita frutta di montagna (come le mele rosa del Presidio dei Monti Sibillini), verdure, funghi, lenticchie, fagioli, patate, tartufi, formaggi, confetture, vini e birre artigianali.
Frutti di una terra difficile, ma che i suoi abitanti non vogliono abbandonare.
Dal 2017 il Mercato della Terra di Comunanza è uno di quei 37 Mercati della Terra presenti nel nostro Paese che ad oggi coinvolgono oltre 1000 produttori locali.
Sono queste le attività che noi di Slow Food sosteniamo sul territorio.
Sono queste le storie che puoi aiutarci a realizzare col tuo 5×1000.
Usa il codice fiscale: 94105130481
La Terra è una sola, coltiviamo il suo Futuro.